Dura presa di posizione da parte di FEDERITALY contro il famigerato semaforo che la Commissione Europea vuole introdurre su cibi e bevande.
“Non possiamo retare a guardare mentre le nostre eccellenze enogastronomiche e la nostra stessa cultura alimentare vengono calpestate e messe sotto accusa da uno stupido algoritmo. Qui ci sono in ballo le sorti di centinaia di migliaia di aziende e milioni di posti lavoro a rischio se passa questa aberrazione”. Questa la dura presa di posizione del Presidente di FederItaly, Carlo Verdone vista l’accelerazione che la Commissione Europea sta imprimendo al percorso che potrebbe portare all’adozione del Nustri Score in ambito Comunitario.
Il Nutri Score è un’etichetta che classifica i prodotti alimentari attraverso lettere e colori, suddividendoli in cinque categorie, sulla base di un punteggio calcolato tramite un complesso algoritmo che sottrae dal valore totale degli elementi “sfavorevoli” (energia, acidi grassi saturi, zuccheri semplici, sodio) quello degli elementi “favorevoli” (frutta, verdura, legumi, fibre, proteine). Gli alimenti con punteggi molto bassi – quindi con più elementi favorevoli – rientrano nella categoria A (verde), mentre quelli con i punteggi più alti nella categoria E (rosso).
Ricordiamo che il Nutri-score è un sistema sviluppato in Francia da scienziati indipendenti nel 2017 ma il logo che lo rappresenta è nella titolarità dell’Agenzia Nazionale della Sanità Pubblica del Ministero della Salute francese – Santé publique France.
Netto il giudizio del Segretario nazionale Federitaly Lamberto Scorzino: “questo strumento privilegia alimenti molto complessi e lavorati (in pratica quelli prodotti industrialmente) e penalizza fortemente prodotti della tradizione mediterranea e molte nostre eccellenze: dai formaggi ai salumi, ai prodotti della panificazione artigianale ecc.. Inoltre il nustri-score non tiene conto nè delle quantità assumibili nè del metodo di cottura 8come ad esempio nel caso dei prodotti surgelati da consumare previa frittura). Insomma un vero pasticcio”
la nostra Federazione si batterà insieme a tutte le altre organizzazioni e a tutte quelle forze politiche che a Bruxelles faranno sentire la propria voce in difesa del nostro cibo e delle nostre tradizioni culinarie. Non siamo contrari alla segnalazione di valori nutrizionali e a raccomandazioni su un consumo consapevole e controllato di alcuni alimenti: siamo contrari a regolamenti miopi, che puntano a demonizzare abitudini alimentari che hanno radici antichi e rappresentano anche la cultura di un Popolo. Il risultato di questo “famigerato semaforo” è che il nostro olio d’oliva è veleno mentre una famosa bevanda gassata diet è un vero “toccasana” per la salute!. Si salvi chi può!!!
Sono pienamente d’accordo con Lei sig. Scorzino, dobbiamo difendere il nostro cibo di eccellenza, promuovendo la qualità a scapito della quantità e della grande distribuzione. Sembra una lotta tra Davide e Golia, ma se manteniamo coerenza delle tradizioni e continuiamo a lavorare per bene, gli apprezzamenti e le vittorie si vedranno